Commenta uno o più aspetti rilevati da Ken Robinson e rispondi alle osservazioni e alle riflessioni dei compagni di corso.
Sono d'accordo con Ken e penso che come educatori dobbiamo non solo saper riconoscere i talenti ma anche saperli accompagnare nella scoperta del loro percorso
Wed, Nov 27, 2019
Condivido pienamente quanto afferma Robinson. La scuola dovrebbe creare ambienti di apprendimento che favoriscano la creatività. Dovrebbe preparare i bambini per il futuro coltivando le loro menti vive e creative. Mai impedire ad un bambino di volare!
Tue, Nov 26, 2019
Ritengo che la scuola debba effettivamente valorizzare i "talenti" di ciascun alunno..solo così la scuola si qualifica come formativa ed educativa per tutti e ciascun alunno...intervento quindi veramente significativo e pregevole!
Tue, Nov 26, 2019
Condivido l'opinione descritta e come insegnante di sostegno che utilizza il digitale so bene cosa significa lasciare a tutte le abilità per raggiungere il successo formativo.
Tue, Nov 26, 2019
Un intervento interessante, che riesce a toccare in profondità argomenti profondi pur con un tono ironico. Tuttavia, nulla di nuovo per me nelle sue parole. Non è un problema solo della scuola ma dell'essere umano in generale. Mi vengono in mente la poetica del fanciullino o, più semplicemente, il piccolo principe. I ragazzi, soprattutto nella pre-adolescenza, hanno una spontaneità ed un'inventiva disarmante, li comprende solo l'insegnante che non ha messo a dormire "il fanciullino" che è in sè. Il nostro compito come insegnanti? E' quello di continuare a crederci con passione ed entusiasmo, evitando di frenare la creatività nostra e degli alunni attraverso la triste burocrazia scolastica.
Mon, Nov 25, 2019
Se la domanda è quanto sono d’accordo su come mirabilmente raccontato da Ken, beh in una scala da 1 a 100 direi 1000.
Parla di verità assolute che tutti ignorano o vogliono ignorarle. Parla di strade precostituite, di selezione naturale delle discipline, di nascondere un talento dietro un deficit parla di come distruggere lo sviluppo di un cittadino individualmente libero e pensante a vantaggio di una massificazione della società che spinge il livello medio culturale inesorabilmente verso il basso.
Sono due i punti forti che mi hanno fatto pensare, e nel mio piccolo confermare ciò che ho visto in questi anni. Il primo è quando Ken parla della creatività. Al del fatto che riconoscere un talento (perché ogni forma di creatività è un talento per me) è molto difficile perché spesso noi ci limitiamo a guardare i nostri alunni e non osservarli davvero per quelli che sono e soprattutto vogliono. Ultimamente , nell’ultimo quinquennio per la precisione, difficoltà oggettive, spesso legate a disagi non propriamente patologici, venivano e soprattutto, vengono, etichettate come disturbi che diventano quindi una scorciatoia che non ci fa riconoscere il talento che c’è in ciascuno dei ragazzi che si avvicinano a noi.
Questo mio pensiero, che nasce da una profonda autocritica e dal ricordo di tanti ragazzi troppo frettolosamente, lasciati crescere nei loro disagi da me, dai miei colleghi e dalla famiglia.
Il secondo punto forte l’ho avvertito quando Ken ha parlato della coreografa. Una bambina che se non avesse avuto la fortuna di incontrare sulla sua strada quel medico, si sarebbe persa e il mondo stesso avrebbe perso il suo enorme talento.
Quindi per me questo video dovrebbe essere proiettato in ogni collegio docenti, e precisamente nel primo e nell’ultimo.
Quello che dobbiamo fare forse è aprire un po’ più il nostro sguardo.
Mon, Nov 25, 2019
Concordo...purtroppo KEN ROBINSON ha ragione quasi su tutto. Oggi nel sistema educativo si etichettano patologie senza badare al perché si ha quelle determinate difficoltà e soprattutto non si bada a quelle che sono le singole potenzialità dei singoli. Oggi potremmo davvero dire che tutti gli alunni sono BES. Anch’io mi permetto di raccontare un fatto di vita. Io ho un bimbo di 4 anni e un anno fa alla scuola materna la direttrice mi disse: "Il bimbo ha qualche problema di concentrazione durante le attività di laboratorio". Io le dissi: "Forse è ancora presto per fare diagnosi, Bisogna vedere cosa a lui piace di più. Comunque un supporto di psicomotricità farò sicuramente in modo che lo segua”. Mio figlio ha delle capacità di lettura già da 3 anni, conosce tutto l’alfabeto in italiano e in inglese, legge - senza che nessuno glielo chieda- cartelli e scritte in giro sia in corsivo che stampatello, ha una memoria prodigiosa. Eppure, anche queste capacità sono viste come un fattore negativo, solo perché non fanno parte della maggioranza dei bambini di quell’età, e quindi la scuola non è in grado di gestirle.
Sun, Nov 24, 2019
per questo la scuola deve lavorare per diventare davvero inclusiva. assegnare agli studenti compiti che richiedano l'applicazione e lo sviluppo di abilità diverse sicuramente darebbe a ciascuno la possibilità di esprimersi e di esprimere le proprie potenzialità. che ne pensi?
Sun, Nov 24, 2019
nel mio commento ho dimenticato di riportare un'ulteriore riflessione. Ken parla dei sistemi di istruzione a lui noti... e parla di problemi che noi avvertiamo. la soluzione di questa banale equazione è che il problema è molto più di quanto noi crediamo e pensiamo.
Mon, Nov 25, 2019
Assolutamente
Mon, Nov 25, 2019
https://www.tricider.com/brainstorming/3Vjv9uoLjcl